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Basta un “bip” per sapere dove vai.

Comunicato stampa per "Leggo"


Vorremmo partire proprio dalle ultime righe di quel comunicato stampa dell’ACTV (Su Leggo a pag. 28 di Lunedì 25 Luglio 2011) per poi procedere a ritroso in modo da far capire ai lettori come stanno le cose dal nostro punto di vista, basandosi unicamente su dati documentali, scritti, ovvi e/o dimostrabili.

Partiamo da qui: “Il gruppo ACTV rispetta pienamente la privacy degli utenti e al contempo resta disponibile ad applicare eventuali altre normative che il Garante delinei”.

Mettiamo in relazione questa affermazione con il tabulato allegato che dimostra la posizione di un utente rilevata tramite le validazioni della tessera imob.



Tale tabulato è stato ottenuto richiedendo ad ACTV l’esercizio dei diritti Art. 7 e 8 d.lg 196/2003 (Meglio nota come “legge sulla privacy”).

La suddetta richiesta è disponibile in forma integrale su
http://tramaci.org/doc/nomob-diritti.pdf

Si chiedeva di non registrare più gli spostamenti degli utenti e di ottenere informazioni sui dati raccolti. É stata fatta un’opposizione al trattamento dei dati sulle validazioni per motivi legittimi, come previsto dall’articolo 7 comma 4 lettera ‘a’.
“L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a)per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;”


(La gestione dei flussi è una ricerca di mercato e l’utente in questione non ha dato il consenso dei dati alle ricerche di mercato).

Si tratta di un’opposizione (in parte) al trattamento dei dati che consentono all’azienda di sapere “chi va dove”, senza che per questo si vada a compromettere il sistema di gestione dei flussi, (sapendo che esistono gia le tessere imob impersonali date alle forze dell’ordine).

Ma quali erano questi motivi legittimi? Gli utenti abbonati del comitato NoMob hanno dichiarato ad ACTV a mezzo raccomandata A/R che la loro libertà è compromessa dal fatto che l’azienda sa “Chi va dove”.
Non c’è di mezzo solo la privacy, ma c’è di mezzo la libertà e la dignità delle persone. Così come enunciato nel provvedimento del Garante della privacy (9 marzo 2005 su RFID):

“...Tuttavia, determinati impieghi della RFID possono costituire una violazione del diritto alla protezione dei dati personali (art. 1 del Codice) ed avere serie ripercussioni sull'integrità e la dignità della persona, anche perché, per le ridotte dimensioni e l'ubicazione delle cd. "etichette intelligenti" e dei relativi lettori, il trattamento dei dati personali attraverso la RFID può essere effettuato all'insaputa dell'interessato.

In particolare, come rilevato anche dal Gruppo dei garanti europei (...), l'impiego di tecniche di RFID, da parte sia di soggetti privati, sia di soggetti pubblici, può determinare forme di controllo sulle persone, limitandone le libertà. Attraverso l'impiego della RFID, potrebbero, ad esempio, raccogliersi innumerevoli dati sulle abitudini dell'interessato a fini di profilazione, tracciare i percorsi effettuati da quest'ultimo o verificare prodotti (vestiti, accessori, medicine, prodotti di valore) dallo stesso indossati o trasportati”.


La parte relativa ai prodotti oppure ai medicinali non fa parte del nostro caso, tuttavia è interessante vedere che sulle validatrici c’è proprio scritto “RFID System”.

Tale provvedimento stabilisce che nell’informativa deve esserci scritto che si utilizzano i sistemi RFID.
Nell’informativa sul modulo di richiesta delle tessere imob non si menziona RFID.

La cosa migliore da leggere a questo punto è la risposta di ACTV:
La versione integrale è disponibile all’indirizzo http://tramaci.org/nomob-risposta1

“ – Nella realizzazione del sistema di bigliettazione elettronica IMOB, Actv si è strettamente attenuta alle prescrizione imposte dal Garante della Privacy con i provvedimenti del 6 settembre 2006, ...”
Infatti quei provvedimenti danno proprio le seguenti disposizioni:

Punto b: “anonimizzare i dati di convalida riferiti ai singoli abbonati trattati a livello centralizzato una volta verificata l'assenza di anomalie nell'utilizzo della tessera elettronica, e comunque entro 72 ore dalla trasmissione dei dati al database della società (punto 3.5. in riferimento alla lett. b);”

Quindi, si verifica l’assenza di frodi/anomalie (imob è una smart card verificata e crittografata all’atto della convalida per evitare per esempio le ricariche false e le duplicazioni), poi si anonimizzano i dati, limite: 72 ore di tempo.

Punto b: “ trattare le informazioni relative ai dati di convalida per l'analisi statistica dei flussi di traffico ricorrendo a tecniche di anonimizzazione dei dati personali raccolti, in modo che risulti preclusa la possibilità di risalire a tempi e luoghi di convalida effettuati da singoli utenti, identificati o identificabili ...”

Infatti come si vede dalla risposta di ACTV, registrano i dati, li tengono associati al nome per 72 ore, li anonimizzano e poi fanno le statistiche anonime.

Sempre sui provvedimenti 6 settembre 2006:
Punto c: “riformulare l'informativa resa enunciando chiaramente nell'informativa, tra le finalità perseguite, quella di contrasto alla frode nel sistema di bigliettazione elettronica (punto 4.1.);”

Nel modulo di richiesta delle tessere imob alla voce informativa (art. 13) non si menziona ne RFID, ne la gestione dei flussi e delle frodi, come dai provvedimenti sopra citati. Quindi l’informativa è inidonea?

Se così fosse, (gli accertamenti sono in corso da parte del Garante), per ACTV scatterebbe la multa (come dall’articolo Art. 161) da 6000 a 36000 € per ogni segnalazione.

Abbiamo svolto un sondaggio contattando una trentina di aziende di trasporto e ci siamo procurati informazioni attraverso un’inchiesta che ci ha permesso di vedere la situazione in diverse città d’Italia.

In Veneto è emerso che l’obbligo di convalida per gli abbonati è presente solo in due aziende: ACTV ed ACTT. Prossimamente altre due aziende passeranno nel corso degli anni al sistema digitale, ma di obbligo di validare gli abbonamenti non se ne parla.

In tutte le aziende, ACTV compresa, per la gestione dei flussi non serve sapere specificatamente “chi va dove”, ma quante persone prendono i mezzi senza riferirsi alle singole persone interessate.
Anche ACTV fa la gestione dei flussi in modo anonimo, quindi non si capisce perchè debba difendere a spada tratta il riferimento dei nomi agli spostamenti rilevati con imob.

A cosa gli serve sapere chi prende i mezzi? A cosa serve avere questi inutili dati? Non sarà mica un’eccedenza? (art. 11 comma 1 lettera ‘d’). Oppure esiste un valore ed una utilità che noi non dovremmo conoscere?
Restando sulla presunzione d’innocenza di ACTV, resta anche il dubbio.

Quindi, stando a tutto ciò, ACTV è talmente rispettosa della privacy che si rifiuta di dissociare i nomi delle persone alle singole validazioni (come dalle richieste).
Addirittura con la loro risposta pare che non si possa fare un’opposizione al trattamento delle “bippate nominali” perchè il Garante ha gia controllato ACTV.
In Realtà si tratta di una questione tra le richieste dei componenti del comitato NoMob ed ACTV. Non dipende più di tanto dai provvedimenti del Garante, ma da richieste legali specifiche la cui risposta non è stata esaustiva per circa 160 richieste.

ACTV non è a posto come si vuole far credere, la questione è tutta aperta perchè ci sono diverse denunce (art. 141) al garante della privacy sulla questione imob.

La segnalazione del comitato la si può vedere a questo indirizzo http://tramaci.org/doc/imob-garante2.pdf

Le multe per gli abbonati che non validano sono un sistema coercitivo per ottenere gli spostamenti degli utenti?
Tutti pensiamo che i tornelli servano per pagare, ed è vero. Ma in questo caso servono anche per obbligare l’utente a dare i propri spostamenti?

Che senso hanno i tornelli in una città con un tasso di evasione così basso?
I tornelli non sono forse uno spreco di denaro che potrebbe essere utilizzato per fare qualche corsa in più invece che tagliarle?
Può la gestione dei flussi decidere i tagli alle corse ed alle linee?

L’unica difesa per l’abbonato e non validare, anzi non abbonarsi proprio e prendere il biglietto anonimo.
Questo sistema imob evidenzia tutte le falle per quanto riguarda l’esigenza di non essere tracciati, soprattutto in una città fatta di isole come Venezia. ACTV non può nascondere la testa sotto la sabbia, si deve trovare il modo di non tracciare gli utenti come sta avvenendo oggi con imob.

Per questo siamo oramai giunti alla conclusione di essere direttamente contro l’obbligo di convalidare l’abbonamento. Possiamo al massimo accettare di doverlo convalidare passando da un’azienda all’altra per la gestione degli introiti, ma in nessun caso “bipperemo” in modo nominale così come è oggi.

Naturalmente si auspica che ACTV sia così interessata alla privacy dei suoi utenti che elimini almeno il tracciamento degli utenti o le multe per gli abbonati che non hanno validato, visto che dalla legge regionale si evince che la decisione finale spetta all’azienda. Multare chi paga non ha senso!

L’obbligo di convalida per gli abbonati non è una questione di soldi perchè l’abbonato ha gia pagato.
L’abuso delle sanzioni e della parola “onestà” a danno dell’utente per sapere dove va; Questo è poco trasparente, per non usare termini più appropriati.

Restando dalla parte della legalità consigliamo agli abbonati che prendono la multa di 6 euro di recarsi alla Guarda di Finanza che è l’autorità che si riferisce al anche Garante e di porre gli stessi dubbi sopra citati. Forse qualche azienda prenderà una multa da 6000€ ?

Comitato NoMob
 

Modulistica:
Esercizio dei diritti contro il tracciamento dell`utente.
modulo per la segnalazione al Garante (Art 141 d.lg 196/2003)
 

Documenti:
Seconda segnalazione al Garante Privacy
Prima segnalazione al Garante Privacy
Comitato Non Valido:Lettera al Garante
Comunicato stampa ACTV
Dump: Dati nascosti su IMOB
Dump: Cosa vede l'agente accertatore
Dump: Fermate e bippate
Dump: Presidenza Club-Italia
 

Articoli correlati:
Imob Venezia, La tua libertà di movimento è finita?
Per tutta la vita del Sig.Rossi
Comitato NoMob



Postato il 27/07/2011 alle 00:34 | 
Tags: actv, nomob, imob
Categoria: Comunicati stampa
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